La politica è complicata: dietro la facciata delle belle parole, si nascondono uomini e donne comuni, con i loro disgustosi difetti, le smodate ambizioni e la sete di potere. Meccanismi interni, segreti e complotti, cospirazioni e pugnalate alle spalle ma anche pulsioni sessuali irrefrenabili, lordure e delicati equilibri pronti ad essere distrutti.
Creata dall’autore superstar, forse uno dei più importanti delle ultime generazioni, e dal suo collaboratore sulla serie TV hit The Walking Dead, Die! Die! Die! di Robert Kirkman, Scott Gimple, Chris Burnham e Nathan Fairbairn è la risposta ad un mondo di complicazioni – una risposta violenta, brutale, cinica e disillusa.
Pubblicata da Image Comics dal Luglio 2018 al Febbraio 2019 e da Saldapress in un volume unico di ben 200 pagine, Die! Die! Die! non nasconde la propria natura volutamente esagerata dietro imbellettamenti, trame a lunga dipanazione o impressionanti strutture narrative. Dal punto A al punto B, la storia di Kirkman e Gimple riempie il volume di azione pirotecnica, iperviolenza e distruzione, montando sostanza ad un trama semplice, ma dannatamente efficace.
La premessa di Die! Die! Die! è il giusto biglietto da visita che cala immediatamente il lettore nell’atmosfera e nel mindset giusto per apprezzare al meglio la storia.
Durante il terzo mandato dell’amministrazione Obama, un Senatore del Governo Statunitense e la sua acerrima rivale politica ingaggiano in una pericolosa guerra segreta internazionale, battagliandosi a suon di colpi di stato, attentati politici e killer fuori controllo. Tra questi, troviamo tre gemelli omozigoti, cresciuti dal padre fino a diventare delle inarrestabili macchine da guerra: George, Paul e John diventano pedine fondamentali in questa gigantesca battaglia di ego.
Sia chiaro: il mondo è in pericolo, la crisi su scala globale dietro l’angolo, tuttavia non c’è alcuna possibilità di redenzione. Kirkman e Gimple soffocano da qualsiasi possibilità di eroismo e sebbene siano presenti agenzie governative, agenti segreti, killer e piani per la distruzione del mondo, salvare l’America e il pianeta non è assolutamente nei piani: Die! Die! Die! vive e si nutre di puro caos super-spionistico, esplosivo e sfacciatamente provocatorio.
Outcast, Oblivion Song, Invincible, The Walking Dead – tra le grandi storie di Robert Kirkman, Die! Die! Die! gode di un’energia completamente diversa, quasi paragonabile ad uno dei primissimi lavori dello scrittore, Battle Pope.
La storia di Gimple e Kirkman si presta perfettamente alla loro vena satirica: senza mai sfociare nel brillante o particolarmente geniale, gli autori preferiscono parodiare piuttosto che criticare o attaccare i sistemi politici che reggono la trama principale.
Il principio fondamentale è semplice e più volte ripetuto lungo tutto l’arco del volume.
Il mondo è un posto cattivo in cui gente cattiva compie azioni altrettanto cattive per il bene di qualcuno o di qualcun altro. Non c’è bisogno di reali caratterizzazioni o personaggi particolarmente profondi per far funzionare un mondo così sadico dove l’azione e la battuta pronta sono i reali protagonisti.
Ma di sostanza e di carne i protagonisti di Die! Die! Die! ne hanno in grandi quantità ed è proprio in questa esposizione di organi interni, muscoli e budella che le 200 pagine del volume splendono: Chris Burnham e Nathan Fairbairn sono praticamente perfetti. Die! Die! Die! è il sogno erotico di John Woo messo su carta, un tripudio di kung-fu ed esplosioni, sporcato dalla abnorme quantità di scene gore e splatter che shockano e divertono il lettore. Ogni singolo capitolo della trama riesce ad introdurre novità e particolarità che danno ritmo all’action, giocando sulle caratteristiche dei protagonisti, sfruttando il loro pieno potenziale con l’eleganza dei movimenti di Burnham, il suo character design cartoonesco ed iper-espressivo.
Brillanti ed altrettanto impressionanti i colori di Fairbairn, mai stancanti e mai pesanti sul tratto frenetico dell’artista. Sfruttando tuttavia un layout piuttosto rigido e cadenzato, Burnham coinvolge il lettore e lo sorprende con splash page d’alto impatto visivo, utilizzate più e più volte per evidenziare brutali atti di violenza, importanti colpi di scena. L’artista si sostituisce al regista Hollywoodiano: con saggezza e un pizzico di arroganza, necessaria visto il tipo di storia che si sta raccontando, Die! Die! Die! scorre senza sbalzi o incertezze, liscia l’olio.
Un’iniezione di adrenalina nella corteccia cerebrale, una scarica di testosterone dritta al cuore ed un’abbondante dose di incontrollabile caffeina e taurina: brutto, sporco, cattivo e tremendamente divertente, Die! Die! Die! è un’opera insolita per il Kirkman moderno ma necessaria per riscoprire lo spirito dissacrante e in your face dell’autore che ha rivoluzionato lo scenario mondiale del fumetto.
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